In un contesto di mercato incerto o in attesa di future opportunità, molti investitori si trovano con una quota di liquidità da gestire.
Ma lasciare il denaro fermo sul conto corrente, oggi più che mai, significa perdere potere d’acquisto a causa dell’inflazione.
La buona notizia? Esistono strumenti finanziari a basso rischio che permettono di valorizzare la liquidità in attesa di un impiego più strategico.
In questo articolo esploriamo tre opzioni concrete: Conti deposito, Titoli di Stato a breve termine ed ETF monetari.
Conti Deposito
I conti deposito sono strumenti bancari che permettono di ottenere un rendimento prestabilito, spesso in cambio del vincolo della liquidità per un certo periodo (tipicamente da 3 a 60 mesi).
I vantaggi sono il capitale garantito, rendimenti certi e nessuna oscillazione di mercato.
Tuttavia, se presenti, è necessario fare attenzione ai vincoli temporali (in caso di svincolo anticipato si può perdere parte del rendimento), al rischio emittente (la banca garantisce fino a €100.000 tramite il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) e alla tassazione del 26% sugli interessi.
È una soluzione adatta a chi ha orizzonti temporali certi e cerca un rendimento stabile senza esposizione ai mercati.
In caso di conti deposito svincolabili, invece, i rendimenti offerti generalmente sono inferiori o al massimo in linea con quelli di un titolo di Stato a breve scadenza, per il quale si applica una tassazione inferiore e per cui il rendimento netto di questa seconda opzione risulta essere superiore.
A cadenza periodica sul mercato vengono introdotti nuovi conti deposito svincolabili con rendimenti leggermente superiori a quelli di un titolo di Stato a breve scadenza: queste sono offerte promozionali delle banche limitate per brevi orizzonti temporali e che servono per attrarre nuovi capitali sull’intermediario.
Titoli di Stato a breve scadenza
Un’altra opzione sono i titoli di Stato a breve scadenza, come ad esempio nel caso dello Stato italiano i BOT (fino a 12 mesi)e i BTP a breve scadenza (2-3 anni).
I vantaggi includono un rendimento netto interessante, tassazione agevolata al 12,5% e alta liquidabilità grazie alla quotazione su mercati regolamentati.
È però importante considerare il rischio tasso, poiché anche su brevi scadenze il prezzo può oscillare leggermente.
Servono importi minimi di 1.000 euro e un conto titoli per la compravendita.
In caso di vendita anticipata di un BTP a cedola, il prezzo può essere inferiore al valore nominale.
ETF monetari
Gli ETF monetari sono fondi a gestione passiva che investono in strumenti del mercato monetario (titoli di Stato, obbligazioni societarie di alta qualità a breve termine, commercial paper, certificati di deposito).
Replicano il rendimento del mercato monetario con volatilità molto bassa (di solito inferiore all’1%).
I principali vantaggi sono liquidabilità immediata (quotati in Borsa), accessibilità anche con piccoli capitali, maggiore diversificazione rispetto a un singolo titolo e flessibilità superiore ai conti deposito. Tuttavia, presentano oscillazioni contenute ma non nulle, rendimento variabile (in base ai tassi a breve termine) e tassazione differenziata: 12,5% sui titoli di Stato italiani o UE “white list”, 26% sugli altri sottostanti.
Gli ETF possono essere a replica fisica (detengono i titoli) o replica sintetica (tramite swap).
Sono ideali per investitori dinamici, che vogliono mantenere la liquidità produttiva senza rinunciare alla flessibilità.
Conclusione
In conclusione, investire la liquidità oggi non significa più “tenerla ferma”: esistono soluzioni efficienti per proteggere il capitale dall’inflazione e rendere produttiva la liquidità, in attesa di opportunità più strutturate.
Un consulente finanziario autonomo di UNO Capital può aiutarti a valutare quale soluzione – tra conti deposito, titoli di Stato o ETF monetari – sia più adatta al tuo profilo e al tuo orizzonte temporale.
Contattaci per una prima consulenza gratuita!